Piazza Cavour
Riqualificazione Urbana
Un incrocio ed una fila di parcheggi; comodi per posteggiare la macchina, correre in farmacia o dal panettiere, ripartire ed andare a prendere i figli a scuola. Piazza Cavour, nel piccolo comune di Canelli (AT), era questo: posto di sosta, non più di un’ora, per incontri e saluti fugaci, tra una commissione ed un’altra. Uno spazio ormai fagocitato da una città sempre più a dimensione d’automobile che di pedone e di cittadino.
Il disegno architettonico nasce dallo studio di punti e di flussi, che già insistevano all’interno della sovrastruttura “città” e che sono riusciti a donare un’istantanea dello stato di fatto. Compaiono così le direttrici che segnano e separano le zone di passaggio, incanalate nei pressi degli edifici in affaccio sulla piazza, dalla parte dello stare, la parte centrale, il palcoscenico sul quale mettere in scena la vita della comunità. Queste linee delimitano i cambi di orientamento della pavimentazione in pietra di Luserna, materiale tipico della regione, scelta nella sua versione più impura, ricca di materiale ferroso e quindi rossastra, come il colore della terra di quei luoghi.
I flussi, di tanto in tanto, smettono di essere semplici elementi bidimensionali, ma si materializzano nelle tre dimensioni e diventano panchine, elementi massicci, in cls, che premono dal suolo, ma che perdono la loro pesantezza grazie al taglio di luce, continua, che li solleva e li stacca dal suolo.
Il grande platano, da sempre memento storico delle vicende della città e schiacciato, prima della riqualificazione tra asfalto e smog, riacquista la sua centralità, quasi alla stregua del focolare, tanto caro alla tradizione contadina delle colline circostanti: luogo in cui ritrovarsi alla sera, dopo una dura giornata passata nelle vigne, per stare insieme, per raccontarsi delle ore appena trascorse.
WE DID
- Luogo: 14053 | Canelli | Italia
- Cliente: Comune di Canelli
- Superficie: 1.730mq
- Budget: 500.000€
- Anno: 2014
- Team: L'usine | Alessio Mattia | Matteo Tron | Andrea Ronzino | Carluccio Bottero
- Foto: © Cinthya Luglio